Il primo pilastro della mia impresa l’RxP
Il primo pilastro della mia impresa l’RxP
Sei soddisfatto o soddisfatta del tuo team? Mai sentito parlare di Rxp?
Oggi andiamo avanti nella nostra esplorazione sull’innovazione, facendo un passo indietro ed uno di lato per guardare l’azienda ai raggi X e fare un radiografia della sua struttura. Quindi, vediamo alcuni elementi fondamentali e domandiamoci se li prendiamo in considerazione o meno..
Le parole d’ordine di oggi sono
semplicità, chiarezza, e crescita.
Partiamo da una delle colonne portanti su cui poggia ogni impresa, ma voglio iniziare con una richiesta:
Alzi la mano chi vuole far crescere il proprio business e renderlo stabile e forte.
Ok vedo che ci sono tante mani alzate.. fantastico perché il nostro viaggio ci porterà a considerare gli elementi che sostengono le nostre aziende o che vorremmo che lo facessero…
Il primo pilastro da piantare fermamente nel terreno è che un’azienda è composta dalle persone che ne fanno parte e che si sono riunite intorno all’idea dell’imprenditrice o dell’imprenditore..
Ti chiedo: sei soddisfatto o soddisfatta del tuo team?
Qualunque risposta tu abbia dato sappi che significa:
come mi sento è il frutto delle mie scelte e della mia chiarezza.
Abbiamo analizzato nell’articolo e nel podcast su come gestire l’impresa per realizzare grandi cose (se non hai letto l’articolo o sentito il podcast ti consiglio vivamente di farlo) come un imprenditrice o un imprenditore sia responsabile delle sue scelte e delle azioni del proprio team, quindi se non ne sei soddisfatta o soddisfatto, inizia a pensare a cosa non hai comunicato in maniera chiara e sfrutta il momento per gettare le basi del miglioramento.
Adesso però entriamo più nel tecnico introducendo, grazie alle idee di Daniel Priestley, un misuratore delle nostre attività che possiede tutte e tre le parole d’ordine di oggi, parliamo del Revenue per Person che, per chi non mastica l’inglese o non apprezza gli inglesismi significa Ricavi per Persona (da adesso RxP). Questo indicatore prende il volume d’affari e lo divide per il numero di persone che compongono l’azienda.
Sento già le opposizioni di chi tra voi è più tecnico e dice che una divisione di questo tipo è troppo grossolana e non è un indicatore efficiente, perché le persone sono impiegate in diversi reparti e hanno funzioni produttive differenti e così via.
A queste persone rispondo.. che hanno perfettamente ragione, ma anche che la mentalità imprenditoriale, soprattutto se non è stata formata ad un certo tipo di analisi, vuole soluzioni veloci che possano dare un’immediata visione della propria situazione aziendale. Per questo il misuratore RxP è inizialmente un ottimo indicatore di performance.
Adesso facciamo un passo in avanti partendo da una domanda che sicuramente gira nella mente di molti.. quale è un giusto RxP?
Ma prima di rispondere desidero raccontarvi uno dei principi che sta alla base del lavoro del team dell’Evolving Project: il principio dell’apprendimento esperienziale.
Ok forse il concetto potrebbe non essere così immediato, mi spiego… per noi significa imparare ponendo domande e facendo ipotesi che si trasformano in esperienze e verifiche. Una volta che una persona ha attraversato queste fasi di lavoro la sua conoscenza appartiene solo a lei o a lui; non è il frutto di una trasmissione tecnica e univoca come quella che avviene ad una lezione frontale. Nei nostri corsi non sarete mai passivi ascoltatori, noi lavoriamo sulla formazione e la consulenza partecipata partendo dall’idea di avere solo 4 slide, che significa che non prepariamo slide per i nostri corsi di formazione, ma intercettiamo e discutiamo i bisogni delle persone e modifichiamo i nostri percorsi per farli diventare come una consulenza personalizzata…
Ok finita questa digressione ideologica vediamo insieme di capire come individuare il giusto valore di RxP.
Facciamo un cammino per piccoli passi; se la mia azienda ha un volume d’affari di 100.000€ e 3 collaboratori più l’imprenditrice o l’imprenditore allora l’RxP sarà €25.000 a testa.
Facciamoci una domanda: è una buona rendita?
Riflettici con attenzione.. quale è il compenso mensile del collaboratore? È a tempo pieno o part-time. Ovviamente se è part-time il valore a persona va riproporzionato per la percentuale di part-time.
La persona ripaga il suo stipendio con il suo lavoro?
Quale è il margine un volta sottratti gli stipendi dei collaboratori o delle collaboratrici?
E’ sufficiente per pagare gli altri costi?
Ecco già da queste prime battute abbiamo fatto un grandissimo lavoro di analisi sulla struttura di un’impresa in maniera semplice.
A questo punto, avendo smosso le acque cos’è successo? Abbiamo stimolato la curiosità a sapere di più a dettagliare meglio i diversi aspetti della nostra analisi, a spronare tutti verso più ricche ed approfondite riflessioni.
Questo è il successo di passare da concetti semplici, che tutti possono usare, a analisi più ricche e approfondite.. Ci basiamo sulla curiosità, sul desiderio e sulla voglia di sapere di più, questi sono gli stimoli che vogliamo creare grazie al nostro lavoro.
Tornando all’esempio, i 4 collaboratori per un volume d’affari di 100.000€ potrebbero essere troppi e creare difficoltà soprattutto nelle attività di investimento e crescita per mancanza di margini.
Vediamo adesso, sempre secondo il Priestely pensiero, come suddividere le diverse tipologie di imprese in base al numero di persone del team e al loro RxP.
La prima espressione di ogni impresa è la startup che parte dall’idea di qualcuno e dal suo desiderio ed entusiasmo. Propone idee, piani, prototipi e Vione e si aspetta una ricompensa economica per costruire la propria indipendenza. Di solito parliamo di una persona o un piccolo gruppo che parte all’avventura. In questo caso non abbiamo RxP perché l’avventura è solo all’inizio.
Il passaggio successivo è chiamato la natura selvaggia (wilderness) in cui i fondatori che hanno costituito l’azienda lanciano il business in modello sopravvivenza lavorando da soli basando tutto sulle proprie forze. Questa è la fase in cui si lavora duro senza risparmiarsi e risparmiare nulla (se si crede veramente all’idea). E’ un momento duro sia dal punto di vista fisico, mentale ed emotivo, pensa che circa l’80% di queste attività non riesce ad assumere qualcuno.
Poi abbiamo la boutique in difficoltà composta da 3-12 persone con un RxP molto basso. In questa fase abbiamo la prima costituzione di un team con bassi salari e profitto contenuto. La difficoltà è quella di scambiare tempo per soldi rimanendo spesso prigionieri di lavori che servono per pagare le spese correnti piuttosto che fare investimenti.
Segue la boutique da stile di vita composta da 3-12 persone che lavorano con energia e cultura imprenditoriale in una struttura dal basso mantenimento economico. Il team è auto-organizzato e sfrutta strumenti digitali per raggiungere le persone a livello globale solitamente il business appare più grande di quello che effettivamente è. I titolari hanno un buono stipendio e maggiore libertà, più impatto e meno stress. Spesso il business è focalizzato su personalità forti e con idee innovative.
Dopo questa tipologia di impresa si trova il deserto formato da imprese che contano dai 13 ai 49 dipendenti e sono nella fase di scalabilità. Si trovano ad essere troppo grandi per essere piccoli ma troppo piccoli per essere grandi. Gli investimenti assorbono la maggior parte delle risorse e l’attività richiede leader e manager per essere gestita ma non ha ancora il volume d’affari per permetterseli. In questa fase è difficile produrre margini importanti.
La fabbrica formata da più di 50 persone è il risultato di una selezione delle migliori teste in cui il business è sempre sul limitare delle difficoltà finanziarie, che indica un basso RxP, ma si avvia verso una maggiore struttura e dimensione. Non ci sono disavanzi per dare premi a chi lavora al meglio. La speranza di crescita è legata alla creazione di un percorso che rafforzi i pilastri e le attività per uscire dalla prospettiva una vita difficile sempre alla rincorsa degli strumenti finanziari per andare avanti.
L’azienda da Performance che ha dai 50 ai 150 dipendenti ed è la fabbrica che è stata in grado di trovare la chiave di volta per la sua crescita. E’ dinamica e assume lavoratori professionali e capaci, possiede ottime qualità nella gestione del business e crea un altro RxP. La cultura, il brand e i sistemi di produzione sono strutturati per seguire più tipologie di mercato e a livelli internazionali. Il profitto è buono e legato ad una strategia sviluppata bene. I titolari possono beneficiare di ottimi guadagni o pensare ad una exit strategy per godersi il frutto del meritato lavoro.
Le start-up che realizzano grandi cose sono chiamate Unicorni e sono aziende che contano più di 250 dipendenti con un altissimo RxP. Sono costituite da team che si sono trovati nel posto giusto al momento giusto come Facebook, Uber, Tesla per dirne alcuni. Posso raggiungere incredibili obiettivi e spaziare in diversi settori e attività.
L’ultima tipologia di impresa sono le Corporation che contano più di 250 dipendenti e sono radicate ormai nei mercati di riferimento. Sono enormi agglomerati di attività con tante persone che spesso ripetono le stesse operazioni. Hanno consolidato le loro posizioni e spostano i riferimenti in base alle loro azioni. In queste aziende il RxP è buono ma strutturato in maniera molto gerarchica.
La nostra cavalcata per introdurre uno dei più importanti pilastri e sistema di misurazione delle nostre imprese è giunto al termine, prendetevi un momento per riflettere sulle vostre attività e sul vostro RxP per poi passare alla domanda, che tipo di business ho?
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