Innovazione e comunicazione
Innovazione e comunicazione
Progettare oggi quello che sarà il domani dell’impresa
Partiamo dal concetto di innovazione: un prodotto o un servizio che fornisca una soluzione nuova ai problemi del consumatore, sia migliorando le soluzioni esistenti proposte dai concorrenti, sia aggiungendo una funzione nuova o diversa.
Adesso pensiamo agli elementi che costituiscono l’innovazione: un bisogno da soddisfare o una funzione da espletare; il concetto di oggetto o di entità che soddisfa il bisogno; l’insieme degli input che comprendono le conoscenze esistenti, materiali e tecnologiche disponibili, che danno modo al progetto di diventare operativo.
In questo quadro, è logico pensare che un’innovazione si basi sull’ascolto del bisogno del proprio target (analisi big data) e che, a seguito di questa stuoli di ricercatori mettano in pratica la loro esperienza per tirare fuori idee/prodotti/servizi che possano rispondere alla chiamata “innovazione market-pull”. Siamo di fronte alla logica del bottom-up che puoi approfondire cliccando qui .
L’ attenzione all’ascolto del target per lo sviluppo di innovazione è l’unica strategia che può “costruire” il palazzo della tua impresa.
È tramite l’ascolto che puoi prevedere le tempeste e interpretare i desideri del tuo mercato. Pensiamo al recente periodo di lockdown: solo le aziende che si sono adeguate alle necessità del loro pubblico sono state in grado di sopravvivere al grande Covid-tsunami.
Mi spiego meglio: pensa a chi aveva un negozio fisico e una presenza sui social intermittente, ad un certo punto l’8 marzo del 2020 ha visto, proprio come succede all’arrivo di uno tsunami, l’acqua ritirarsi sotto i propri piedi e da quel momento, ha avuto pochissimo tempo per capire ed adeguarsi al cambiamento; ed ecco, che il piccolo negozio ha attivato l’e-commerce, la consegna a domicilio, ha imparato cosa significa attenzione al clienti proteggendo il proprio business ed adeguandosi al cambiamento. Il grande tsunami ha portato distruzione e collasso ma chi è rimasto in piedi ha imparato una grande lezione: adattamento e innovazione digitale.
Chi ha mantenuto saldo il suo palazzo ha disgregato i concetti di presenza intermittente sui social, ha abbattuto la barriera del passa parola, ha creato connessioni dirette con il proprio target (CRM). Ha risposto con “innovazione technology-push” ovvero azioni proattive spesso con innovazioni di rottura, anticipando la domanda di mercato, creata ad hoc da azioni di marketing mirate.
In questa ottica e in questo nuovo scenario post (o quasi) – tsunami, i presidi digitali del brand (social, sito, app) non si limitano ad avere il ruolo e la funzione di mera vetrina ma, diventano strumenti di dialogo aperto e soprattutto ascolto da cui trarre informazioni per la realizzazione delle proprie azioni strategiche.
Bello, chiaro ed evidente. Ma quali carte sono da giocare per l’innovazione digitale?
- La personalizzazione dei contenuti è la prima strategia da mettere in atto per vincere la saturazione del mercato.
I contenuti personalizzati emergono dall’analisi delle preferenze, la cronologia degli acquisti e della navigazione online tramite la lettura critica di questi dati è possibile segmentare il target in modo molto efficace e creare contenuti ad hoc.
- La chat bot: queste stringhe di codice, opportunatamente istruite, sono essenziali per raccogliere i pareri dei clienti (o dei prospect) e i feedback . È diventato naturale interagire on line con una macchina, per lo meno per quel che riguarda la richiesta di informazioni oppure lo svolgimento di compiti semplici.
- L’ Intelligenza artificiale: diciamo un “chat bot molto evoluto”che permette di avviare in modo proattivo conversazioni con i clienti ma anche di abbattere i costi di Customer Service.
(Nota: da un recente studio di Juniper Networks emerge che i chatbot aiuteranno infatti i rivenditori a ridurre i costi relativi ai Customer Center di $439 miliardi all’anno e ad aumentare le vendite di $112 miliardi entro il 2023).
- La realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) sono esplose in popolarità negli ultimi anni e stanno rapidamente diventando uno dei principali trend del marketing management 2021. Strumenti efficaci per creare enorme buzz intorno al marchio, convogliando molte persone in un luogo solo, ma anche per sviluppare contenuti interattivi, coinvolgenti e possibilmente virali.
- Gli influencer, e soprattutto i micro-influencer, voci affidabili e riconoscibili da scegliere in linea con i propri valori e da coinvolgere attraverso partnership durature.
Nota che merita un discorso a parte soprattutto in riferimento ai grandi brand (ma non solo, ecco piccolo spunto di riflessione: se una piccola attività crea una strategia per cui ad ogni “prodotto venduto” l’azienda “pianta un albero” sono più propenso a comprare lì piuttosto che da un altro che ha il medesimo prodotto) è far conoscere l’impatto che hanno sul mondo comunicando con trasparenza le attività finalizzate alla promozione di un’economia più sostenibile a livello sociale e ambientale.
Se abbiamo parlato fino a qui di “carte da giocare” per essere innovativi, torniamo alle tecniche di ascolto del target: non esiste più il concetto standard di pubblicazione di post in piano editoriale statico con rubriche scollegate dal contesto storico e sociale. Il gioco del Piano Editoriale deve avere come protagonista le carte di cui sopra.
La barriera del “cosa scrivo sulla pagina” non esiste più: chi pensa che mettere il solito post motivational con il povero Confucio (povero perché è comparso almeno una volta su tutte le pagine social da chi tratta di Yoga a chi vende salami) sia un ottimo place holder e che mantenga la presenza del brand è destinato ad affogare sotto l’onda dello tsunami. È il prospect che detta le regole di pubblicazione, è l’ascolto delle abitudini, è dall’analisi delle risposte che il piano editoriale si sviluppa e che la comunicazione prende corpo.
Caro imprenditore ed imprenditrice non fare piani a lunga percorrenza (come è stato in uso finora) guarda lontano, alzati sull’orizzonte e diventa innovazione.
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