Mercato multi-verso ed innovazione

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Mercato multi-verso ed innovazione
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Ti ho portato nelle vie del marketing passeggiando amabilmente tra le strade delle strategie 4P o 7P fino alle novità assolute della strategia STOP. Per ogni marketer la conoscenza di questi vicoli e carruggi è la base della propria formazione. Non è pensabile affrontare l’oggi, con tutti i suoi mutamenti e variazioni, senza conoscere gli assi principali di questa enorme metropoli chiamata Mercato.

Ma come orientarsi nella città Mercato in continuo mutamento e evoluzione?

Come riuscire a trovare la strada del proprio business?

Oggi vediamo come orientarsi in una realtà multi verso, iper connessa che solo in apparenza ha perso il contatto umano.

Trascrizione del Podcast

Mercato multi-verso ed innovazione

Le abitudini di consumo, i fenomeni sociali ed i comportamenti stavano cambiando già prima dello tsunami-Covid e al passaggio dell’onda le realtà sopravvissute sono quelle che hanno compreso come adattarsi al cambiamento.

Aziende che hanno investito tutto sul branding (quindi sulla comunicazione volta solo a dire “quanto è bello, bravo, divino il mio marchio) sono quelle a rischio (se non sono già affogate bellamente dall’ondata di marea).

La lingua da parlare per essere capiti è HtoH ovvero human to human: al consumatore non interessa la “bellezza” di una modella che indossa una maglia, interessa sapere che impatto quel prodotto ha sul sistema, quale soluzione può offrire quella maglia piuttosto che un’altra. Intendiamoci, la leva del (concedimi il termine, per quanto brutale) “usare” un personaggio universalmente riconosciuto come bello, importante e figo come testimonial del brand funziona… ma per quanto?

Riflettiamo: in una relazione la bellezza è il primo collante tra le parti, ma quanto dura una relazione se non c’è dialogo, divertimento, fiducia ed amore?

Ed eccoci al focus: il marketing oggi deve destare curiosità, interesse ed amore. Come marketer abbiamo il dovere di coccolare i consumatori, di trasformare un gesto di consumo nella manifestazione dei desideri e dei bisogni sociali, fare attenzione a quello che il target esprime e seguirlo in un rapporto sempre più stretto, fidelizzato e vicino. Serve attenzione e concentrazione.

Andiamo a passeggio di nuovo nelle vie della città Mercato e cosa vediamo: vediamo connessione, esigenze, avvertiamo la richiesta dagli utenti di trovare qualcosa che non sia l’oggetto ma il valore che esso porta con sé. La tua impresa deve parlare con i propri prospect, deve innestare relazione di confronto e scambio. L’utente del futuro è quello che guarda oltre, che vuole il prodotto disegnato sulle sue esigenze, necessità e gusti: è il prosumer.

Nella logica del prosumer il prodotto esiste solo se lo “disegna” il prospect. La customizzazione del prodotto è il primo passo verso il futuro.

Il secondo passo è farsi aiutare dall’innovazione.

Nella città di Mercato intercettare i propri prospect è difficile: sono tutti a testa bassa a guardare il proprio cellulare (o device, in generale) e nessuno a voglia di parlare ma tutti hanno voglia di interagire.

Quindi ecco il canale dove riportare la connessione HtoH.

Ad oggi, ogni azienda o impresa che abbia la sua presenza in rete deve connettersi con il proprio target tramite chat, mail, forum e social.

Ti stai chiedendo… “si, ok… perché finora come è stato? Non mi sembra che stai dicendo niente di nuovo…Ovvio che la mia azienda sta in rete e che manda newsletter, che ha la sua pagina social etc…”

La parola che cambia le carte in tavola è INNOVAZIONE. Si, i canali, le strategie di connessione sono ancora tutte valide ma per fare un passo avanti c’è bisogno di utilizzare intelligenze artificiali, machine Learning e automazioni che rendono il rapporto con il cliente diretto… umano.

Si, sto associando i concetti di  “macchina virtuale” e “essere umano” … questa si chiama innovazione.

Ti porto alcuni esempi in cui Intelligenza artificiale insieme alla machine Learning fanno la differenza.

Il mondo Ads di Meta: la machine Learning che sta dietro alle ads studia, apprende, elabora tutti i tuoi dati di navigazione al fine di proporti sempre qualcosa che sia in linea con i tuoi gusti, necessità e bisogni.

Il mondo delle newsletter ed affini: dietro ad ogni iscrizione ad una newsletter o all’acquisto di un prodotto c’è un piano di risposte automatizzate personalizzate che rispondono e prevedono i futuri comportamenti del target mandando ad hoc offerte, consigli .

Il mondo dei chat bot: è finito il tempo in cui le chat automatiche rispondevano “fischi per fiaschi” alle domande o alle richieste che venivano dal target, adesso dietro c’è l’intelligenza artificiale educata e formata affinché possa dare la miglior esperienza all’utente.

Il mondo Google: la missione di google è sempre più centrata con l’immissione definitiva di BERT a  compiacere l’utente, fornendo risposte alle sue domande, presentando risultati sempre più ricchi, pertinenti e qualitativi fornendo  la miglior experience possibile all’utente, eliminando tutti gli ostacoli di navigazione che potrebbero distrarlo dal raggiungere quell’obiettivo di conversione così essenziale per ogni digital marketer.

Quindi, iniziamo ad orientarci nella grande città Mercato:

mappa: connessioni HtoH – quello che ci orienta è il contatto diretto e customizzato

bussola: machine laerning e intelligenza artificiale – il contatto è guidato e orientato tramite strumenti innovativi

zaino: analisi dei dati e restituzione della migliore user experience – tramite le connessioni e lo studio delle abitudini è possibile realizzare prodotti ad hoc e rispondere ad ogni tipo di esigenza con precisione chirurgica.

Entriamo a grandi passi nel  CRO Marketing. CRO è un acronimo che sta per Conversion Rate Optimization è una fase che incrocia diverse azioni di web marketing e che tende a migliorare i risultati ottenuti con la SEO, il social media marketing,il blogging ed con l’email marketing ; l’obiettivo è quello. di studiare il modo in cui gli user navigano per comprendere flussi ed eventuali intoppi, in modo da rimuoverli e rendere fluida la conversione e positiva l’esperienza di fruizione del sito stesso.

Precisiamo subito  che investire nella CRO non vuol dire per forza aumentare le occasioni di monetizzazione, o almeno non direttamente. Attraverso le operazioni di ottimizzazioni si migliora l’user experience che porta l’utente a svolgere l’azione per cui è stato pensato il progetto web. Pensa, ad esempio, il lavoro di conversion rate optimization su un ecommerce.

Il CRO può essere rivolto alla vendita, quindi si lavora (per dirne una) sulla scheda per abbattere le frizioni tra desiderio di acquisto e pagamento. Oppure, sul  sito di un freelance, invece, si cerca di ottenere nuovi lead. Vale a dire persone interessate al lavoro che chiedono informazioni.

Poi sarà compito del marekter  trasformarli in prospect e poi in clienti. Quindi progetti differenti, obiettivi diversi tutti però rivolti all’attenzione e alla performance dell’utente.

Ovviamente il mondo del CRO lancia espansioni notevoli a tutto quello che riguarda il marketing partendo dal sito della tua azienda, passando per i social e per finire con i rapporti con i tuoi clienti o prospect.

Il marketing guarda al customer journey e ai punti di contatto che diventano sempre più personali e personalizzati.

Il viaggio nella città del Mercato non finisce qui, abbiamo ancora molto da esplorare e nello zaino dobbiamo mettere ancora molti strumenti. Per adesso è tutto, e come si usa dire tra camminatori ed esploratori “buon cammino”. In questo caso aggiungo… And stay evolver.